Disco di synth pop oscuro, senza infamia e senza lode.
"Sneaky Pop" è il quinto album di Old Sparky, moniker sotto il quale si cela Fabio Desogus, cagliaritano, attivo con questo progetto dal 1996. Quello che ci propone é un album di elettronica che si rifà ai fasti dei Depeche Mode, attualizzandone le ritmiche ed introducendo elementi stereotipati dell''indie rock e dell'electro odierna, senza riuscire a portare nessuna ventata d'aria fresca ad un genere abusato e iper sentito.
Decisamente più a fuoco nei pezzi strumentali o con poco cantato, trova nelle parti vocali il maggior difetto strutturale, sia quando a cantare è un maschio, con un'interpretazione fin troppo sofferta, sia quando affida la voce ad una guest femminile, dando in questo caso un fastidioso effetto "Lacuna Coil" a "The gift song". Musicalmente invece l'album vive di buoni momenti, i migliori dei quali ricordano i Recoil per intensità melodica greve e sinistra, sempre sorretta da una base synth pop. In quest'ottica, pezzi come "First torso", "Two women a mirror", "Not a dream", "Second torso" e anche la più canonica "Contemplate", figlia di un certo crossover tra rock ed elettronica in stile Muse, funzionano bene, si fanno ascoltare ed anche se non si grida al miracolo, hanno comunque una buona intensità ed un certo pathos. Questa é la qualità dalla quale partire per correggere i difetti di questo album: la forma canzone pop non si addice granché a questo autore, mentre quando si spinge sull'elettronica più oscura, dà il meglio di sé. Disco senza infamia e senza lode, un progetto che dovrebbe lavorare di più sulle dinamiche e trovare un cantante. I pregi ed i difetti hanno una la stessa misura e finiscono per annullarsi, appiattendo il giudizio finale. Rimane la curiosità di ascoltarne le possibili evoluzioni.
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La recensione Sneaky Pop di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-01-29 00:00:00
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