Dollmen Q-menda 2001 - Progressive, Metal

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Se si eccettua l’episodio black metal “Christorundum”, sicuramente il meno riuscito del lotto e a tratti quasi imbarazzante, i brani proposti dai Dollmen si muovono sostanzialmente su quel limite che separa il progressive più rock da un certo heavy metal britannico di vecchia scuola. In poche parole, non è difficile riconoscere, tra gli ascolti ispiratori del quartetto, gruppi storici quali Genesis e Iron Maiden.

Progressive, più che altro, da un lato; metal, in dosi minori, dall’altra. Eppure non siamo assolutamente in presenza di stilemi prog-metal. Per quanto riguarda registrazione e mixaggio, “Q-menda” ci sembra un ep realizzato tutto sommato bene per un autoproduzione, senza parlare dell’esecuzione strumentale e vocale, sempre all’altezza della situazione. I brani risultano comunque claustrofobici e a tratti stancanti, anche se ci pare di capire che proprio questo sia l’obiettivo che i Dollmen si sono prefissi.

Richiami letterari (“Alice 2”), citazioni poetiche da W. Wordsworth (“Daffodils”), titoli programmatici (“Morte ai 4/4”) non fanno che circoscrivere e identificare ulteriormente i punti di partenza e i possibili approdi di un gruppo pur valido nell’impianto che però deve lavorare ancora per trovare quello ‘scatto’ necessario ad acquistare maggiore personalità e per svincolarsi da alcune ridondanze e pesantezze non necessarie, neanche nell’impegnativo genere musicale che hanno scelto come proprio.

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La recensione Q-menda di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2002-09-20 00:00:00

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