Primo demo di thrash metal con parecchie cosa da rivedere.
Tra le domande che meritano una risposta, in questa prolungata ed agonizzante fine del mondo targata 2013, una potrebbe essere: abbiamo ancora bisogno del thrash metal? Quello che prende dai Metallica, dai Testament e dai Megadeth per intenderci? Se la prima risposta che vi è venuta in mente è no, difficilmente gli Alba Gobra, quintetto veneto, potrà farvi cambiare idea. Intermezzi recitati tra un riff ed un altro, di cui uno in italiano che ci sta un po' come l'imbarazzante cavolo a merenda, assoli di basso in stile Cliff Burtoniano, derive di nu metal che sarebbe meglio lasciare a quel limbo di follia collettiva che furono gli ultimi anni 90, batteria incerta, doppi assoli che in confronto gli Iron Maiden tendevano alla sobrietà, la ballad che inizia con l'arpeggio e una registrazione ingrata fanno di questo primo demo un piccolo catalogo di cosa sarebbe meglio evitare quando ci si approccia ad un primo demo.
La prima registrazione, in quanto tale, serve proprio per correggere tutte le variabili impazzite, i vizi e gli errori che inevitabilmente un debutto si porta dietro, quindi nessuna paura, il cantante ha una voce adatta al genere, c'è solo da scrivere queste benedette canzoni che funzionino, tagliando via gli inutili orpelli ed i tecnicismi che possono piacere solo se fatti bene. I pezzi sicuramente più a fuoco, "The masque of the Red Death" e "More words, one meaning". Prima però di aggiungere tocchi teatrali, meglio viaggiare con un profilo più basso. Attendiamo le future evoluzioni.
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La recensione Chimera's Heart di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-02-22 00:00:00
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