Yogananda Vivo e Viscerale 2012 - Psichedelia, New-Wave, Easy-listening

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I brani recitati come mantra denotano una cera confusione stilistico-sonora

“Yogananda, nato a Mukunda Lal Ghosh, è stato un filosofo e mistico indiano” recita la nota introduttiva alla scheda del gruppo: questo album “Vivo e viscerale” però di filosofico e mistico ha decisamente poco; anzi se non fosse per lo stile recitativo dei testi, che vengono ripetuti ossessivamente come mantra, direi addirittura niente. Le liriche vanno da invettive contro Monti e il suo “Spread”, al grido straziante di “Viscerale”, fino agli sfoghi veri e propri di “Un male minore” e “Simpatizzo”. La musica pseudo-electro è un sottofondo quasi fastidioso che fa da contorno alle parole, ma che potrebbe anche non esserci. Infine la dichiarata ispirazione a Lindo Ferretti , Sabrina Salerno e al primo Jovanotti la dice lunga sulla commistione stilistico-canora che permea l’intero album. Vorrei quindi dare un consiglio sincero agli Yogananda, in caso stessero lavorando su altro materiale (visto che questo è stato pubblicato nel 2012), ovvero quello di ripartire da capo e di utilizzare la meditazione come modo di raggiungere l’estasi creativa, non come mezzo per esprimerla.

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La recensione Vivo e Viscerale di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-01-23 00:00:00

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