VonDatty Diavolerie 2012 - Cantautoriale, Sperimentale, Alternativo

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Piccole perle sghembe in cerca di produttore. L’autore c’è, eccome.

Fermi. Voi non state ascoltando questo disco ed io non ne sto scrivendo. Gli occhi vostri passeranno su queste righe, ascolteranno queste note e poi si dissolverà tutto all’ultimo punto che schiaccerò su questa tastiera. O forse no. Un piccolo ep, un disco corto, un’opera prima che cerca di condensare in sei pezzi uno squarcio di vita, di sensibilità artistica, di visioni, di notti e di pensieri. Tra i vari, rimandi a Brassens e Ferré, filtrati dall’esperienza della scuola genovese, e per via derivata da Capossela, ci sono, anche se resta una penna personale a segnare i piccoli passi di questo excursus.

Ne esce una scrittura non ancora del tutto soffice, ma certamente attenta, sensibile, sospesa tra la sicurezza nel raccontare le piccole cose, senza necessariamente averne forzatamente poetica ed estetica, e l’incertezza di aprirsi un proprio varco nel mondo musicale, nascondendosi in una via tutta sghemba di presentare il raccontato. Infatti arrangiamenti che sembrano minimi, in cui fanno però capolino segni di un progetto più strutturato (vedi “Aiutami”), ed una produzione tenuta piccina sembrano più una corazza per proteggersi, per evitare di mettersi troppo in mostra e versi come “sono qui per darmi un tono sai rappresento chi non vince mai” sembrano un alibi, un auto-assolversi per quanto si sta per presentare, non richiesto e per me nemmeno necessario visto il potenziale . A volte ci sono soluzioni che sembrano osare un po’ di più ma in cui rimandi e forzature sono fin troppo palesi togliendo un po’ di personalità al racconto.

Resta comunque una prova che punta in alto o che in potenza potrebbe puntare a molto di più come fanno capire “Cronache notturne” e “Von” su tutte, ma anche “Nouvelle Vague” ha carte da giocare. Come dicevo, ora dimenticate tutto quello che ho detto ed avete ascoltato. Queste canzoni, con una sapiente produzione, sapranno diventare perle lucenti. Dimenticate. O forse no, va bene anche così, con le sue sbavature, qualche piccola stonatura, la produzione minima più che minimale e le sue vette nascoste. Perché tutti questi dettagli li dimenticherete e le canzoni resteranno.

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La recensione Diavolerie di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-05-08 00:00:00

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