Compilation Giardini di Mirò / Deep End - split 10” 2002 - Psichedelia, Noise, Alternativo

Giardini di Mirò / Deep End - split 10” precedente precedente

Sono dieci anni di Love Boat, la ‘barca dell’amore’ che naviga nel piccolo mare indipendente della musica italiana, guidata al timone da capitan Andrea Pomini. Dieci anni di produzioni underground e dieci anni di gravitazione eterea fra panorami sonori celati ai più. Dieci anni di ciò che noi puri ammiratori chiamiamo ‘microcosmo d’emozioni’, ovvero un fiero sistema a sé dove vigono regole altre.

Ecco a noi come regalo di compleanno, quindi, un magnifico split con due dei gruppi più interessanti della scena post rock italiana: quei Giardini di Mirò che – piano piano e poco a poco – si stanno ritagliando un importante tassello di popolarità, e quei Deep End che molti di voi (ancora e purtroppo) non conosceranno.

Andiamo per ordine: si tratta di un vinile 10 pollici, quindi due side e quattro brani equamente divisi. Il lato A è affidato ai reggiani Giardini di Mirò, che presentano un rework di “A new start (for swinging shoes)” da parte di My Violent Ego, il quale rimodella la traccia di apertura di “Rise and Fall…” in chiave shoegaze. Il risultato è un pezzo che ruota sulla batteria in quattro quarti e che fa perno sul riff iniziale della canzone, per poi applicare qua e là qualche elemento diversificante. Tocca poi a “The soft touch a Berlin guitarfalling”, dolce cavalcata qui in versione esclusivamente strumentale. Bello anche così, anzi bello di più, questo pezzo in versione live dona oniriche emozioni che la versione in studio non riusciva a regalare così liberamente. Sarà l’arrangiamento leggermente diverso, sarà l’atmosfera 'patchanka', sarà l’assenza della voce, ma tant’è…
Lato B per i Deep End, formazione alessandrina dedita ad un post-rock di chiara derivazione June of 44, qui impegnata in due pezzi che vedono come protagonista batteria e due chitarre, strumenti che si intrecciano tra arpeggi ruvidi, sostenuti dalla voce, in cerca di psicadelica vita nuova. È indie-rock, sia chiaro, e siamo in territori non poi così distanti dai Lo-fi Sucks. Le strutture comunque si dilatano e si ritraggono così come le dinamiche, insieme a una particolare attenzione per le ritmiche. Sicuramente una promessa, questi tre ragazzi, che attendiamo, speranzosi.

È tutto qui (e non è poco) lo split prodotto/voluto da Love Boat: un magnifico esempio di come produrre musica indipendente, un buon esempio di come suonarla e un’ottima possibilità per dimostrarle il vostro amore.

---
La recensione Giardini di Mirò / Deep End - split 10” di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2002-11-07 00:00:00

COMMENTI

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia