Il Fratello Il Fratello 2013 - Cantautoriale, Alternativo

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Otto ballate delicate, a volte quasi sussurrate, impalpabili (“Per chi ne avrà”, “Nei ricordi di mio padre”), a volte più sbarazzine e lievemente più decise (“Tra i lacrimogeni”), ma nell'insieme tutte capaci di creare un piccolo cosmo di dolciastra ipersensibilità emotiva.

E' così che ti seduce Il Fratello: attraverso un immagine, una frase, una sensazione, un odore, un dolore, percepibili all'interno delle tracce, piccole sensazioni che diventano tue e del tuo vissuto. E' così che ti ipnotizza, con questi dettagli, che ti si addossano in testa e a distanza di giorni sono ancora lì, pronti a spingersi stabilmente nel muscolo cardiaco.

Andrea Romano (già negli Albanopower) ci regala otto ballate delicate, a volte quasi sussurrate, impalpabili (“Per chi ne avrà”, “Nei ricordi di mio padre”), a volte più sbarazzine e lievemente più decise (“Tra i lacrimogeni”), ma nell'insieme tutte capaci di creare un piccolo cosmo di dolciastra ipersensibilità emotiva. Le parole veicolano una poesia intimista, carica di fotogrammi di ricordi, frammenti di vita, sensazioni passate che, svanendo lasciano in bocca quel gusto dolciastro di nostalgia e malinconia. Vai Via è l'episodio più bello, con l'apertura di chitarra pizzicata ma decisa , accompagnata dalla batteria non invasiva ma scandita per dare il giusto ritmo. Incantevole anche il testo: “rendi tutto più semplice, quando puoi rimediare al far male, rendi tutto più semplice, vai via”, frase elementare, ovvio, ma di un'amabile ingenuità, una malessere d'amore dalla spontaneità fanciullesca, che riesce a toccare le leve giuste.

Piacevolissima anche “Il rumore che fa la luna” una sorta di tenue ninna nanna , dalla quasi commovente dolcezza. Un progetto, nel quale i dettagli di arrangiamento, come la registrazione sono molto studiati e ragionati, certo, ma non tolgono naturalità all'esecuzione complessiva. Anche i riferimenti cantautorali da scomodare sono sempre quelli e, non è un caso che compaiano ospiti come Colapesce (Cos'ha che il mio mondo non ha) e Cesare Basile  ("E' vero che per te"), ma anche questo non è un elemento che sottrae al quadro generale incanto e fascino.

Andrea Romano, con “Il fratello” è riuscito a regalarci un lavoro dal tocco leggero e raffinato, capace di dare profondità a emozioni inaspettate.

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La recensione Il Fratello di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-02-26 00:00:00

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