Spirito grunge e tanta energia: ecco i Ninfeanera.
Fa sempre piacere sentirsi circondati dal clangore delle chitarre elettriche, assaporarne le scosse e i ritmi rabbiosi. Ammettiamolo: ritrovarsi nel bel mezzo degli anni ’90 non è così male, e Seattle è qui a due passi, se non ve ne eravate accorti. I Ninfeanera sì, qualcosa del genere avevano intuito se poi si sono ritrovati tra le mani dodici canzoni chitarrose, la maggior parte delle quali possono essere definite – e che non si parli di luogo comune – immediate e di invidiabile impatto. Ispirazione grunge, qualche riff azzeccato, l’energia come lasciapassare, parole da ribellione (post?) adolescenziale (“La cravatta… un cappio al collo”): i ragazzi brianzoli gestiscono le loro idee in modo chiaro (non per nulla sono arrivati alle finali nazionali di Rock Targato Italia) e non dimenticano di impastarle con una buona dose di melodia. Il frequente ricorso al violino non è casuale, così come non sono scontate certe ballatone come “Il vicolo delle sottane” o “Un decimo di te”, messe lì forse per addolcire un disco suonato persino con spirito punk (è il caso di “Aenima”) e con almeno una puntatina dalle parti di un simil-crossover (il riferimento è alla bonus track “Eden”).
Va tutto bene, anche se il rischio è quello di arenarsi tra una deriva pop-zuccherosa (“Sabbia” sembra tratta del repertorio dei Dhamm e “Il profumo di un albero” è una lagna insopportabile) che mal si adatterebbe alle loro camicie a scacchi.
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La recensione Ninfeanera di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-10-01 00:00:00
COMMENTI (5)
Grandi Ninfeanera, avanti così!
Passate anche su facebook.com/ninfeanera, youtube.com/ninfeanera e anche twitter.com/ninfeanera, abbiamo un sacco di cover lagnose dei Dhamm!! Dhamme retta và!!! :D
Yeeah finalmente!!! :)
Yeeah finalmente!!! :)
grazie mille per la recensione