Zombiero Martìn EP Sell Your Soul To The Butcher 2013 - New-Wave, Post-Rock, Garage

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Sono una figata.

Dai! ma li avete ascoltati bene? sono una figata.
È successo così: siccome comprare dischi su iTunes non è divertente come andare al negozio di dischi. E qui voglio aprire una piccola digressione: Non puoi pensare di leggere sul blog di un disco in uscita e andare in negozio a comprarlo con la stessa modalità che oggi ti offre internet. Il bello dei negozi di dischi non è trovare il disco che stai cercando ma il disco che non sapevi che stavi cercando.

Quindi sono andato al Plastic, che si trova nel centro storico ed è il centro storico della musica di Pesaro, entro e questo gruppo stava sistemando le chitarre nelle custodie. Facce da Ramones sbarbati. Ragazzini carini e in giubbotti di pelle. Chiedo a Mirko del Plastic che cosa era successo, un piccolo live dal vivo di questo gruppo si chiamano: Zombiero Martino. Martino, come il nuovo assistente di Tata Lucia? Una delle nuove celebrità locali. No! Martino, Martìn! E mi da il loro disco di debutto in mano! una faccia da Zombie abbastanza inquietante.

Gli Zombiero Martìn è uno solo, le notizie del gruppo sono poche e si trovano soltanto sul loro facebook. Quando suonano sono Lenny, Lepo e Zombiero e non sono di Pesaro ma di Fano. Da queste parti Fano sta a Pesaro come Manchester sta a Londra. Si fatica a capire chi fa cose più fighe. Tra l'altro se ben ho capito Lenny dovrebbe essere già un figlio d'arte, il padre suonava negli A Number Two, una band splendida di rock psichedelico tipo primi dischi dei R.e.m prodotta in un universo parallelo da Federico Guglielmi, quando ancora esistevano soltanto i dischi in vinile grandi.

Mirko dice, ascoltali ti piaceranno. Eccoci! Zombiero Martin: un disco che non sapevo e che stavo cercando! fulminanti. Sporchi e volutamente garage, e impressionantemente (si scrive così?) oscuri. Se non fosse per quel piglio punk e sbarazzino da Sonics sembrerebbero quel gruppo newyorchese che infiammò l'Italia un po' di anni fa, ma li ricordano soltanto per la voce da caverna di Platone che si ritrova il cantante. Un vero mito! Al pari di quei famosi di cui parlavo prima a me ricordano anche gli Estranged e i Malady, ma soltanto per il piglio, la musica è più Ramones. Ogni tanto qualche tastiera a risolvere l'annoso problema contemperaneo dell'assolo che buttate lì in mezzo alle canzoni scaldano il cuore. È come se ti chiedessi: ci vorrebbero delle tastiere e spuntano lentamente come lumache dopo la pioggia.

Se fosse per me gli inviterei a suonare a tutte le mie feste di compleanno da qui fino al compimento dei 50 anni.

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La recensione EP Sell Your Soul To The Butcher di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-06-12 00:00:00

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