Un'indiscriminata accozzaglia di elucubrazioni musicali in salsa lounge/chill-out.
Già indisposto nei confronti del progetto per via del titolo altisonante assegnato all'album, mi impongo comunque di procedere all'ascolto senza farmi condizionare in alcun modo da fattori diversi da quelli musicali. Occorre infatti essere sempre speranzosi, confidando nella buona sorte e nel fatto che saranno proprio i musicisti a "smontare" teorie preconfezionate.
E invece il progetto solista di Andrea Soru 'Jabaro'conferma almeno in parte le (negative) impressioni preliminari. E purtroppo per lui ciò non è imputabile al titolo scelto, piuttosto alle canzoni che riempiono il disco. Trattasi infatti di un'indiscriminata accozzaglia di elucubrazioni musicali in salsa lounge/chill-out (non mi viene in mente altra formula) che l'artista sardo assembla alla buona, ispirandosi principalmente a certa commerciale anni '90, con una puntatina in territori trip-hop in rarissime occasioni. L'iniziale "Deep feeling” promette molto bene, con atmosfere molto vicine al sound di The Huge a tratti allungate con elementi bristoliani. Peccato che già nella successiva "Reading the book..." il Nostro si metta a giocare con della lounge di pessima fattura e che poi continui sulla falsariga per gran parte delle restanti 9 tracce. Se si escludono infatti le good vibrations generate dall'ascolto di "Doctor empathy" (dove Ominostanco si scontra con i Kraftwerk!), l'unico ricordo di questo disco è rappresentato dal continuo skippare le tracce, con la speranza di trovare qualche canzone decente oltre le due già citate. Ma purtroppo vana è la speranza.
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La recensione When music it tastes lounge, house, ambient... & other tastes! di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-10-08 00:00:00
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