HAL ON ANOTHER PLANET 2013 - Elettronica, Dance

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Noleggiate un costume da astronauta, prenotate il prossimo volo interstellare e fiondatevi a sculettare nella discoteca più alla moda di Saturno.

Bravo e prolifico HAL. Tre uscite in poco più di un anno e tutte – diamo a Cesare quel che è di Cesare – dotate di nostalgico appeal e ammirevole memoria storica. Come ormai da consuetudine il nostro “smanettone” misterioso sfodera tutto l’armamentario analogico in suo possesso per andare ad animare i sabato sera più alla moda in una non meglio precisata stazione spaziale, sulle note cibernetiche del riempipista più in voga nella Via Lattea e all’insegna dello slogan intergalattico più cantato del momento dai cosmonauti più fashion (“We can dance on another planet”). Si tratta solo di un singolo (“Come to me” è il suo lato B), è vero, ma tanto basta per riconfermare la padronanza, tecnica e teorica, del musicista lombardo nel contemporaneizzare quell’elettronica retrofuturista che ha fatto storia tra ‘70 e ’80 (con appendici nei ’90), enfatizzando a questo giro la spensierata componente dance che nei precedenti lavori risultava parzialmente eclissata dal più serioso cosmic-rock di matrice tedesca. Perciò, al cospetto dell’irresistibile fascino tutto laser e transistors di scuola Giorgio Moroder/Daft Punk, non ci rimane altro che noleggiare un costume da astronauta e prenotare il primo volo low-cost per Saturno

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La recensione ON ANOTHER PLANET di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-04-24 00:00:00

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