Per questo cd formato solamente da due tracce, purtroppo, non c’e molto da scrivere. Se quindi è vero che ogni qual volta c’è da fare una recensione, ci si mette sempre in gioco il più possibile, questa volta le cose sono più facili data l’esiguita del materiale. Con mio disappunto ho potuto ascoltare poco, in ogni modo né troppo né troppo poco, dato che i suoni sono stati lavorati con molta cura e quindi il risultato finale è più che discreto.
“Blue”, che è il titolo del demo ma anche quello della prima traccia, si presenta con un testo tonico ed accattivante legato a suoni che danno carica e colore a tutto il brano. C’è una grande energia in queste voci, intense e sentite da chi le suona. “Over my skin”, il brano successivo, è forse il risultato di chi cerca sempre di suonare al meglio. In questo episodio, infatti, esplode la tecnica: ottime percussioni che si susseguono con un fare preciso quasi al centesimo di secondo, chitarre e voci che diventano il parlato vero e proprio di questo brano, tecniche eccellenti, la grinta al posto giusto, e un’ottima pronuncia dell’inglese.
Quello che non piace è la troppa somiglianza con i Pearl Jam, ed altre situazioni più note. La pecca è questa, anche se la grinta è tanta ma c’è ancora da lavorare sul carattere personale. In ogni caso andrei volentieri ad una loro esibizione, anche per vedere se la presenza scenica è pari a quello che ci fanno ascoltare. A questo punto aspettiamo con ansia il lavoro sulla lunga distanza.
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La recensione Blue (single) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2002-12-20 00:00:00
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