Settembre Adesso Il timore degli sguardi 2013 - Progressive, Alternativo

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Rock italiano fuori tempo massimo ed ancora fuori fuoco. Rimandati adesso a settembre.

Fabio Volo dixit: “La prima volta che ci siamo frequentati non eravamo in grado di amarci. Eravamo come due persone che hanno tra le mani lo strumento che amano, ma non lo sanno suonare. Poi abbiamo imparato.” Ecco, per i Settembre Adesso ahimè dev’esser andata così la prima volta in studio di registrazione. Infatti difficilmente mi aspetterei una prova così da un gruppo che, citando la biografia, si è aggiudicato la vittoria della finale nazionale del concorso musicale Rock Targato Italia , oltre ad altri numerosi premi regionali ed ha “anche potuto aprire in concerto la cover band ufficiale italiana dei Nomadi, i Ma Noi No a Reggio Emilia”.

Qualcosa dev’essersi inceppato in studio. Forse la voglia di fare troppo, l’inesperienza davanti alle molte variabili da gestire, la fretta di arrangiare i pezzi lottando contro il tempo per stare dentro al budget. Quello infatti che esce è un rock italiano primi anni novanta non particolarmente originale in cui le cui parti non riescono ad incastrarsi ma si susseguono avendo come unico legame lo scorrere del tempo. Anche il lavoro fatto sui suoni non aiuta, rimandando pesantemente a soluzioni peculiari di almeno quindici anni fa, rendendo già datato un prodotto fresco di stampa. Come se non bastasse, il tutto è poi insidiato da piccole imprecisioni che potevano esser corrette, come qualche indecisione sulla chitarra e qualche acuto fuori posto (il ritornello di “Ingiusta condizione” valga come esempio). Ma anche i compiti fatti a casa non risultano completamente a fuoco, così nemmeno i testi che partono da una riflessione sulla vita di tutti i giorni, difficilmente riescono a cogliere nel segno limitandosi a pennellate troppo tenui e vaghe.

A questo punto, a mio parere, volendo continuare a vivere questa passione, due sono le strade percorribili. La prima, la più facile, continuare ad inanellare successi ai vari concorsi a livello locale. Ci sono alcune caratteristiche che potrebbero far vincere ancora, come alcuni virtuosismi sulla voce, sperando in una maggiore intonazione dal vivo, ed un chitarrismo solista anni ottanta dai tratti vagamente prog che può sempre impressionare astanti bramosi d’assolo. La seconda, fatta di duro lavoro, cercare di raddrizzare il timone per ottenere un nuovo prodotto che, se non attuale, sia quantomeno contemporaneo, e che riesca a far tesoro degli errori, riconoscendoli senza paura e mettendosi in gioco fino in fondo per puntare ad un pubblico su una scala più vasta. Settembre adesso, la palla ora è nelle vostre mani.

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La recensione Il timore degli sguardi di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-07-03 00:00:00

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