Violet ep 2002 - Psichedelia, New-Wave, Dark

ep precedente precedente

L’immaginario al quale guardano i Violet è chiaramente quello del dark e della new-wave britannica di gruppi come Bahuaus e Depeche Mode, ma ciò che mi ha colpito maggiormente di questo cd è la sua estrema variabilità creativa. I Violet, infatti, alternano momenti davvero esaltanti ad altri ai limiti della decenza in un saliscendi qualitativo difficilmente decifrabile. I due brani d’apertura sono esemplari in questo senso. “Violence” è davvero un gran bel pezzo con una linea melodica sottilmente accattivante sotto la quale scorre una fitta coltre di intrecci elettronici degna dei migliori Clock DVA. Di tutt’altro tono è invece “Painsong” che ripropone in modo imbarazzante le più stereotipate sonorità new wave anni ottanta.

Buona è anche “Morpheus” con le sue tastiere d’atmosfera e un recitato cupo e sommesso alla maniera dei Dead Can Dance. I due brani più lunghi mostrano anch’essi una buona ispirazione iniziale, per poi scivolare lentamente nelle sonorità più corrive. Dovendo semplificare la spiegazione di questi salti qualitativi direi che il gruppo se la cava molto meglio con l’elettronica che con gli strumenti più tradizionali. Tuttavia anche il giudizio non può prescindere dagli episodi negativi. Se sul cd ci fossero stati solo “Violence”, “Morpheus”, la prima metà di “Last blues” e la prima parte di “AV3” avrei sicuramente optato per la ‘primascelta’. Così com’è siamo ai limiti della sufficienza.

---
La recensione ep di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2002-12-28 00:00:00

COMMENTI

Aggiungi un commento avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia