Zoe delle Stelle IbId 2011 - Lo-Fi, Sperimentale, Acustico

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Un Lp intimo da far suonare in un bosco, "per allietare il nulla col nulla"

Immaginate un bosco umido, nebbioso, una giornata uggiosa in cui vi ponete domande filosofiche alle quali non sapete darvi risposta. Il risultato sarà “Ibid”, (in latino, abbreviazione di ibidem, “nello stesso luogo”) primo Lp di “Zoe delle Stelle”, scarno, introspettivo e molto essenziale. Testi brevi, poche parole (“Come sei / Sforzandoti di essere come te”), urgenza nell’esternare i propri pensieri come in “La Stanza” (“Con te il soffitto sembra scendere / Vorrei annegare qui per te”), un flusso spesso non del tutto comprensibile se non dall’autore stesso, come in "La Fortuna dei Cani", traccia che dà il via a un live in un bosco da qualche parte, come afferma l’autore stesso.

Mi immagino un pubblico intimo, attento a carpire le atmosfere introspettive di pezzi come “Moan Moan”, pochi accordi di chitarra e nessuna parola, solo cori trascinati, una sorta di preghiera dal passato, o “Camminando per Mano sui Sentieri degli Alberi in Fila”, dove si percepiscono storie non raccontate. L'artista ci tiene a precisare: “Nessun cazzo di copyright, musica registrata spesso al primo tentativo, fottutamente infantile, naif, autunno, viola. Per allietare il nulla col nulla”. "Ibid" non è certo semplice da ascoltare e da comprendere, a tratti è appesantito da una voce cupa, per poi diventare melodica in pezzi come “La Stanza” o “Andarmene Via”. Non c’è un elemento che spicca davvero, è tutto un po’ melenso e faticoso. Per capire fino in fondo Zoe delle Stelle, aspetto il prossimo lavoro, mentre intanto me ne vado su un prato in solitudine ad ascoltare questo Lp.

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La recensione IbId di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-07-18 00:00:00

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