Babau Tapes from the bedroom 2012 - Strumentale, Sperimentale, Post-Rock

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L’uomo nero resta rinchiuso nell’armadio, nascosto nel buio, senza far paura a nessuno.

Il Babau, ovvero l’uomo nero. Un mostro immaginario, una figura folcloristica alla quale si ispira questo duo marchigiano. Il loro è un progetto che abbraccia l’elettronica minimale, dove l’atmosfera si fa rarefatta, sognante, e le chitarre regalano suggestioni post-rock e shoegaze. In realtà “Tapes from the bedroom” può esser visto come una raccolta di brani già proposti dal gruppo nella loro vita precedente, quando si esibivano con il nome di Mythosis. In un certo senso la continuazione di un lavoro già avviato in passato. Cinque tracce che, come suggerisce il titolo, sembrano quasi realizzate nell’intimità e segretezza della propria camera da letto, con una registrazione di basso profilo. Ne consegue una poca consistenza a livello sonoro, che penalizza lo sviluppo di soluzioni tutto sommato anche interessanti. Succede che canzoni come “The Sway” oppure “Not Heroes But Heroin” presentino un impatto molto debole, poco accattivanti ed incapaci di suscitare una qualsiasi parvenza di emozione nell’ascoltatore. Ed è così che l’uomo nero resta rinchiuso nell’armadio, nascosto nel buio, senza far paura a nessuno.

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La recensione Tapes from the bedroom di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-09-24 00:00:00

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