Happy Day Libero 1998 - Rock

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Cassettina in rotazione nel walkman mentre la metro si affolla di adolescenti in libera uscita dalle gabbie scolastiche… quante belle bimbe, madama dorè, ma quante belle bimbe…Sono distratto, lo ammetto. Non si comincia così, certo dovrei essere più professionale. Ma tant'è: gli 11 pezzi (tutti in italiano tranne uno) del demotape degli Happyday funzionano bene come colonna sonora alla colorata situazione. Il prodotto è ben confezionato, sia nella grafica che, tutto sommato, nella registrazione (inciso in una sola giornata interamente in presa diretta). A tratti pecca un po' di originalità e/o banalità: una canzone come Sesso Skate e R'n'roll la si è sentita almeno mille volte e La Mucca Carolina (di cui resta solo il lodevole intento animalista) e N'oi! non sono quello che si dice estratti di cultura. Però non bisogna essere troppo cattivi con gli Happyday, visto che nell'insieme il demo riesce ad essere piacevole e divertente. Ad esempio. La prima metà di Luna è un piccolo gioiellino (peccato davvero si perda in un finale a dir poco desolante!!!). Libero e Oh Livia! si divincolano tra un'andatura raggaeggiante (soprattutto Libero, dove anche il testo è molto “roots”) e impennate ska, che le vivacizzano, rendendole particolarmente orecchiabili. In Nuovo giorno ci si infila in strettoie hardcore più o meno riuscite (meno). E così via a delineare un suono che paga sicuramente il credito a tutte le “solite grandi” band ska-core-punkettose italiche (in bella fila nei ringraziamenti del retrocopertina), e che trova una sua interessante originalità, dal mio punto di vista, solo quando si mette a suonare come se i 5 componenti fossero in effetti i protagonisti del noto telefilm americano (mitico Arthur Fonzarelli!) da cui il gruppo (probabilmente) prende il nome (belle, a proposito, sono Rock 'n Roll eyes e Pilù). Confusionale paragone per dire che un consiglio è continuare su questa strada di confine “molto billy” (suonate il surf e suonatelo bene che alle bimbe piace di brutto!!!) magari trovandovi un pazzo alla tromba e un allucinato al sax, per far rivivere Pulp Fiction tra le nebbie lombarde, licenziando Jhon Travolta (guarda caso indimenticato protagonista di Grease) e sostituendolo con Jhonny Rotten. Potrebbe essere di sicuro ancora più divertente.

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La recensione Libero di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 1999-01-05 00:00:00

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