Delle volte, proprio, non si può: se non c’è di mezzo un budget decente, la sala di registrazione bella e precisina te la sogni. E allora è necessario arrangiarsi e fare quel che si può. Gabriele, al secolo Gabriele Mori, da Parma, ha registrato il suo demo tape (in tempi di tecnologia esasperata, questa è già di per sé una stranezza) con pochi mezzi ed un budget a dir poco basso, unendoli, però, ad un amore sconfinato per il blues.
Una cassettina breve, dal suono inevitabilmente lo-fi, che sembra arrivare da una registrazione degli anni ’30-’40, gli anni ruggenti dei vecchi blues man afro americani, ai quali il chitarrista emiliano sembra ispirarsi. Cinque cover pescate dallo sconfinato repertorio blues, rhythm‘n’blues e jazz, tra le quali Gabriele si muove bene, nonostante una voce a tratti insicura, conferendo agli standards proposti un’impronta abbastanza personale, cosa che riesce piuttosto bene nei brani più soul, quali “I second that emotion” e “My girl”, entrambi di Smokey Robinson.
A dominare è la chitarra, e la sua impostazione radicalmente blues, in grado di fornire un suono ancorato ad una certa tradizione che affonda le sue radici all’inizio del secolo scorso. Ora non rimane altro che aspettare che Gabriele riesca a mettere insieme quattro soldi per permettersi una registrazione un po’ più professionale. E per riuscirci, non vorremmo che sia costretto ad imitare fino in fondo quel vecchio blues-man che vendette la sua anima al diavolo…
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La recensione My blues di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2003-01-14 00:00:00
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