Emma Marrone
Schiena 2013 - Pop

Schiena

Una gif animata a metà tra i Modà e Gianna Nannini, tutto sommato piacevole.

Il discorso non può che iniziare qui. Può un amante di musica classica non partire prevenuto nell’ascolto di un disco di rock? E poi, ha senso, per un cultore di Beethoven e Chopin, parlare di un disco dei Metallica? Quale sarà il risultato? Ecco che recensire su Rockit il disco di Emma diventa complicato, più che altro perché prima di scrivere e leggere serve togliersi tutti i possibili pregiudizi. Verso i talent, verso Mediaset, verso il pop italiano, verso i prodotti costruiti - più o meno - a tavolino. Che sennò sappiamo già cosa diremo. Visto che se parla, è giusto che se ne parli in maniera franca.

Lo dico subito. ”Schiena”, il terzo album in studio della cantante salentina, è un disco, tutto sommato, piacevole. Non è troppo melenso, non è troppo disperato, non è troppo urlato, non è troppo paraculo. Insomma, è ben calibrato. È un disco pop italiano da classifica e fin qui non ci piove, ma è un disco onesto. Sin dalla prima canzone, "Amami", che è anche il primo singolo e il suo primo pezzo autografo, si capisce che il rischio di Emma è essere una gif animata a metà tra i Modà e Gianna Nannini. Per fortuna andando avanti con il disco i primi vengono abbastanza asciugati (per poi essere ripresi alla grande nella penultima traccia, “Chimera”) in favore di un maggiore predilezione per la Gianna nazionale. Ovvio che dai testi viene fuori il suo cuore spezzato, la vita che deve ricominciare, ma mentre che ne so una Pausini qualunque anche a quarant’anni è ancora lì a chiedere di decidere tra lei e il lavoro lontano da casa, Emma pare una che non sta troppo lì “sola ad aspettare” ma prende e se ne va, seppur sola, per i fatti suoi. A collaborare con lei, Nesli nella buona “Dimentico tutto”; Daniele Magro (ex-concorrente di X Factor) nel sospetto prossimo tormentone “L’amore non mi basta”, “Trattengo il fiato” e “1 2 3”, tutta tango e un po’ di pizzica; Fabrizio Moro (quello del pensare prima di sparare) in “La mia felicità” ed infine Alessandro Raina (degli Amor Fou, già autore della fortunata “Tre cose” di Malika Ayane) che firma In ogni angolo di me, dove la Nannini vive e lotta insieme ad Emma.

E poi c’è un punto. Emma è, volente o nolente, non solo una cantante ma anche (e per certi tratti soprattutto) un personaggio di spettacolo. Quindi, come tutti i fenomeni di spettacolo, è ormai un televoto umano. Un sì/no su tutto. Ti sta simpatica? Ha fatto bene a fare quella cosa? A non farla? Ma in fondo, può non starti simpatica una che il suo ragazzo dopo due giri di tango ha preso e se n’è andato via con Belen e ci fa pure un figlio? Nel programma che è un po’ casa tua. In diretta tv. Davanti a quello che in sostanza è il tuo pubblico, quello che compra i tuoi dischi. Ma soprattutto, con Belen. Quella che dopo una settimana dal parto poteva andare tranquilla a miss universo. Può non esserti simpatica una che a tutto questo reagisce con calma e con un discreto understatement? Può non esserti simpatica una che non può più passare davanti ad un’edicola perché la nuova coppia felicissima fa le esclusive pure sul colore delle pareti del nuovo appartamento? Può non esserti simpatica una che, un anno dopo la vittoria ad Amici, figlia di Mediaset, ha preso ed è andata a Roma in Piazza del Popolo al “Se non ora quando?”? Può non esserti simpatica una che, da brava talenter, ha vinto Sanremo ma senza laghi, amore, ganci in mezzo al cielo ma con una canzone, seppur urlata e con un testo incomprensibile, con un tema, udite udite, sociale?

Mi direte che le canzoni impegnate per noi sono altre, mica quelle di Emma Marrone. Mi direte che sono state tutte scelte prese a tavolino. Ma allora lo sono anche i boccoli di Valerio Scanu? Facciamo così, facciamo che per una volta il personaggio costruito può vagamente appartenere a una versione postmoderna e patinata del centrosinistra. Lo stesso che ha sempre avuto un problema grosso, in democrazia, prendere più del 50% più uno dei voti, e magari pure qualcosina in più. Visto come siamo presi di questi tempi, Emma ce la prendiamo come omaggio della casa. E Matteo Renzi sembra averlo capito.

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