Alhambra Luna nova 2002 - Rock, Psichedelia, Progressive

Luna nova precedente precedente

Grave errore, quello dei bolognesi Alhambra, di spedire un cd-r come anticipazione del loro disco in uscita. Se fosse arrivato un bel vinile, magari con una copertina dipinta in maniera variegata o con una di quelle foto sgranate che ritraggono giovani capelloni con abiti vagamente orientali… beh, io ci sarei sicuramente cascato. Avrei sicuramente creduto che gli otto brani del loro “Luna nova” fossero stati registrati nel 1972, invece che trenta anni dopo.

Prendete una buona dose di progressive, specificamente quello dei Jethro Tull, aggiungete una moderata porzione di rock west-coast, non dimenticate di insaporire con sperimentazione (elettronica vintage) e psichedelia (acustica) quanto basta, completate con un pizzico di richiamo all’India (come nell’ultimo brano, anche se ha un titolo che in greco moderno significa “luna”, tanto per rimanere in tema), ed ecco pronto questo cd. Che di sicuro non passerà sui grandi network radiofonici e magari piacerà solo agli appassionati di un genere un po’ retrò, ma risulta, nell’ambito dei suoi confini, assolutamente convincente. Da mettere in luce, poi, anche l’ottima registrazione e il trattamento davvero azzeccato di tutti i suoni in generale, con una nota di particolare rilievo per i flauti.

Tra canzoni che anche per temi dei testi e modo di cantarli rimandano ai gruppi progressive italiani dei primi anni Settanta (“Nazazi”, “Primavera”) e lunghi brani strumentali dilatati e fricchettoni che assomigliano più a jam session sulla spiaggia che a vere e proprie canzoni o a brani strutturati, il disco si dipana senza magari straordinari picchi, ma con una sostanziale qualità che mette in luce un sicuro valore. Per appassionati, anche se non in maniera tassativa.

---
La recensione Luna nova di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2003-01-18 00:00:00

COMMENTI

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia