Zolle Zolle 2013 - Stoner, Rock, Metal

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Sludge strumentale da mettere il loop. Spacca.

"Solo chi conosce la disinvoltura di un bovino mentre defeca può comprendere la genesi dei brani degli Zolle. Figli di un percorso naturale, diretti, compatti, soggetti a forza di gravità."

Se Stephen King girasse di nuovo "Maximum Overdrive" ("Brivido" per gli amici a casa) nel 2013, al posto della colonna sonora tutta AC/DC, opterebbe per Zolle e farebbe anche bene. I pezzi di questo esordio sono l'ideale accompagnamento alla rivolta delle macchine sull'uomo. I riferimenti al concime, alla terra greve e bastarda, agli animali grufolanti nel fango secco sono comunque l'alternativa che calza a pennello. Una batteria e una chitarra, tanto basta per azionare il rullo compressore che schiaccia ogni cosa. 10 pezzi più o meno elaborati di stoner ipnotico e plumbeo, di sludge intriso di palude nella quale non stupirebbe trovare resti umani. Titoli matti, tipo "LeeQuame", "Mayale", "Heavy Letam", "Trynchatowak" o "Moongitruce", struttura Melvins, ribassata e aggressiva, il duo è composto da Stefano alla batteria e Marcello (Lan dei MoRkObOt) alla chitarra, con ospiti quali Urlo degli Ufomammut e Roberto Rizzo dei Quasiviri ai synth. Capite da soli che è gente che queste cose le sa fare e anche bene. Non sto a descrivervi i pezzi, fate prima ad ascoltarlo, scorre via che è una bellezza, vi ritroverete a metterlo in loop anche durante le sedute fisioterapiche per il troppo headbanging. Un ottimo esordio, che funziona anche da antidoto all'immobilismo anestetizzato del pubblico durante i concerti. Muovete quelle teste e fatevi fischiare le orecchie.

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La recensione Zolle di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-08-27 00:00:00

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