Tetrapharmakon EP Stregato 2013 - Punk, Indie, Alternativo

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Il problema di base è che non sanno bene cosa stiano facendo

Per onestà intellettuale non me la sento di condividere la definizione di genere che i Tetrapharmakon si sono attribuiti, “punk”. E' un termine che mi è molto caro, che racchiude storie e ideologie, aspirazioni e ammirazioni (per non farla troppo lunga). Non me la sento neanche di condividere l'aggettivo “alternativo”, (alternativo [al-ter-na-tì-vo] A agg. 1. Che agisce, che opera in modo alternato 2. Che pone un'alternativa 3. Che intende proporsi, spesso polemicamente, come alternativa rispetto a modelli imposti, istituzionali o comunque dominanti). Potrei condividere “indie”, prendendo l'aspetto economico della faccenda: indie come indipendente auto-prodotto, do it youself, se vogliamo fare un'enorme concessione.

"Inganno" è uno strano pasticcio di riff nu-metal e melodia folk-rock, mentre "Un uomo rispettabile" e "Outro" si spostano su territori più pop. "Mania misogina" è uno scherzo, una cantilena satanica in stile simil-Nirvana (che Steve Albini mi perdoni), che ha come tema centrale l'incubo di essere evirati (giuro). Insomma, non si capisce granché bene perché i Tetrapharmakon si definiscano punk alternativi, perché per essere punk non basta dire "pene" in una canzone e registrare male il disco. Forse intendevano alternativi al punk. Cioè, non-punk. Dai, riordinate un po' le idee e ricominciate dall'inizio.

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La recensione EP Stregato di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-10-02 00:00:00

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