Ricordo ancora quando alcuni dei miei professori degni di nota al liceo mi accusavano di avere una scarsa capacità di sintesi, problema che non sembra riscontrarsi per niente dalle parti di Prato per i tre Fantastic Bra. “Arnica” dura poco meno di undici minuti, ma sono undici minuti preziosi e pesanti che hanno l’odore umido della sala prove, dei processi mentali mandati in circolo a tremila, della pulsione rapida e devastante del lampo, dell’elettricità incandescente e al fulmicotone. I Fantastic Bra sono noise come i migliori Shellac senza fronzoli, sono punk come i Dead Kennedys, sono geniali come il math rock che non ha dimenticato Robert Fripp, sono tutto e niente e mille pezzi mandati in corto circuito sparati nelle vostre orecchie con in realtà alle spalle una dedizione e una precisione scientifica certosina. Sono qualcosa di geniale pronto ad esplodere e dimenticavo… sono giovanissimi. Da qui si comincia il futuro.
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