EFFTER Comorbidity 2013 - Metal, Industrial, Elettronica

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Da Berlino l’electro-metal disturbato e teatrale dei milanesi Frank F e JQR che ripercorre i sonici scenari suburbani della capitale tedesca

Berlino a distanza di decenni continua ancora a preservare il suo ruolo ormai epocale di laboratorio a cielo aperto di progetti innovativi, avanguardie artistiche, ardite manovre architettoniche o più semplicemente proficue collaborazioni di ogni sorta - piccole o grandi - che sotto le nuvole plumbee della capitale tedesca trovano terreno fertile per cristallizzare le proprie esigenze comunicative. Anche i milanesi Effter si abbandonano al gelido abbraccio di Mamma Berlino per adagiarvi un personalissimo progetto musicale che a lei si richiama per tratti somatici e atmosfere tipiche: le 11 tracce di “Comorbidity” ripercorrono le arterie sonore più cupe e destabilizzanti che hanno attraversato in lungo e in largo l’underground berlinese – e della Germania tutta – negli ultimi anni, rendendolo luogo di culto ineguagliabile nonché irremovibile baricentro europeo per lo sviluppo di deflagranti sonorità suburbane. Das Ich, Einstürzende Neubauten, Rammstein, KMFDM e altre rumorose eccellenze si danno tutte appuntamento all’interno delle disturbate visioni sonore di Frank F e JQR legate al mondo delle patologie mentali e delle alterazioni psicologiche.

Licenziato dalla lungimirante Danse Macabre di Bruno Kramm (guarda caso degli stessi Das Ich) “Comorbidity” scaraventa davanti all’ascoltatore di turno un panoramico electro-metal dalle forti connotazioni umorali, equamente suddiviso tra imperiosa potenza industrial, chitarrismo luciferino, sismica darkwave, convulsioni breakcore e gotica teatralità – affidata a lamenti di piano di scuola Diary Of Dreams – che in brani come “Antropophobic”, “300.12”, “Mens rea”, “Wahnsinn”, “Stigma” e “Hybristophilia” trovano la loro più marcata compenetrazione.

Dunque, un’encomiabile opera seconda per il duo meneghino che, in 47 minuti pesanti come il piombo, incastra un mondo di ossessioni paranoiche dentro una cornice di accademica malinconia.

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La recensione Comorbidity di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-11-07 00:00:00

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