HAL THE NEW AGE OF GOLD & LOVE 2013 - Cantautoriale, Pop, Elettronica

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Meno cosmic-rock, più dance e tanto elettropop ironico e sbarazzino per la quinta uscita del 2013 di HAL.

Negli ultimi mesi mi è capitato di'imbattermi più spesso nei dischi di HAL che non nelle telefonate di mia madre. E già questo potrebbe bastarvi a farvi un'idea precisa sull'incontrollabile prolificità del musicista lombardo: un uomo artisticamente senza pace, bontà sua, alla continua ricerca di se stesso tra le tastiere dei suoi synth e i transistor delle sue drum machines, sospeso a mezz'aria, come un acrobata bulgaro, tra l'elettronica di ieri e quella di oggi.

"The new age of gold and love" - titolo che ricorda un po' il Nuovo Sogno Dorato dei Simple Minds - rappresenta per HAL la quinta uscita del 2013 (tra singoli e album) e null'altro fa che confermare la sua ormai appurata capacità di movimento tra le manifestazioni elettroniche più influenti degli ultimi 40 anni.

Se a questo giro scompare quasi del tutto l'approccio documentaristico del cosmic-rock tedesco, sbrigativamente confinato nella panoramica traccia d'apertura "Telestike' 3000", rimane invece immutato l'affetto nutrito verso il mai ripudiato padre putativo Moroder (la title track e "Life") mentre aumentano gli episodi più sbarazzini, carichi di nostalgica ironia ("Disco Ernia" e "Between The sky and the world" dondolano simpaticamente tra Alberto Camerini, i Bluvertigo e il Battiato più giocherellone). L'autoironico cazzeggio finale di "Femme Sexy" ci ricorda infine, senza neanche volerlo, quanto fosse orribile l'elettropop francese di 30 anni fa.

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La recensione THE NEW AGE OF GOLD & LOVE di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-09-30 00:00:00

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