Selfishadows Step On 2013 - Post-Rock

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Infiniti orizzonti di elettronica minimali e profondi per un album che ti lascia in attesa tra la tristezza e i sogni.

Aprire la porta all’infinito, e fermarsi ad ascoltare. L’elettronica fatta di macchine analogiche e priva di confini si espande lungo un percorso dove molteplici orizzonti si inseguono, uno dopo l’altro, in un perenne mutamento di prospettiva che non può che farci bene. La prima sensazione è il freddo, l’immobilità, le dilatazioni sonore abbracciano e respingono allo stesso tempo, e non c’è modo di ballare né di immaginarsi altrove se non sulla propria sedia, a ingoiare synth, a stemperare drum machine nell’aria ristretta del nostro ambiente, ad assorbire una voce profonda e pulita che sai che ci vuole a vederla scavare nei nostri pensieri, è un attimo e già lo fa.

I sei minuti e più della title track segnano il cammino che verrà, morbidi, sottili, in qualche modo ipnotici, e “Now She’s Dead” ti scuote senza far rumore, minimale e cadenzata, eppure così piena di quel modo triste di osservare che spesso io associo agli istanti che portano al sonno, quei minuti sospesi tra una realtà che non amiamo e i sogni che restano sogni, e poi “Hard” che è così bella, che è l’amore che si scioglie rendendoci indifesi, e tutto pare un sussurro, una carezza leggerissima, una piacevole condivisione di silenzi accompagnata dalla musica giusta.

Album d’esordio per Selfishadows, ovvero Daniele Giustra (già nei Fjelds) e prima release per la Factum Est, etichetta che nasce dalla Jestrai per concentrarsi su produzioni meno commerciali e in edizione limitata, “Step On” guarda alla new wave e allo shoegaze, cerca il glitch e le finiture sintetiche, naviga tra l’illusione e la presa di coscienza, il dreamy di “My Faces”, la nebbia affranta di “Memories”, ed è un disco che non strizza mai l’occhio, non cerca la strada più semplice, ma va avanti, piano, lungo un percorso dove infiniti orizzonti di elettronica disegnano panorami intensi, e noi che corriamo tra cadute incantevoli e modi tristi e i sogni.

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La recensione Step On di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-12-19 00:00:00

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