Tiny Tide Meat Is Moroder 2013 - Lo-Fi, Indie, Dance

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Un caleidoscopio, un chewingum con l'acido dentro. Affascinante.

Ascolto con colpevole ritardo questo disco. Vorrei averlo fatto prima. Già dal titolo, si capisce dove si va a parare, un amore viscerale per gli Smiths e Giorgio Moroder fa da cornice per questo lavoro, ma è un riferimento ingannevole e pretestuoso. In realtà c’è molto di più. 12 pezzi potrebbero indebolire l’attenzione dell’ascoltatore, ma quando posseggono questa freschezza, finisci per chiederne ancora.

Mark Zonda torna con un album nel quale più di una volta fanno capolino i Magnetic Fields e i primi Flaming Lips (“Hi slug!”,”Liam Don Eggs”, “Royal Park”, rivisitazione citazionista di “All Apologies” dei Nirvana, “Honky Tonk Pollard") . Gronda psichedelia, dilatazioni shoegaze e piglio pop, condito da sporadiche incursioni nell’elettronica, come nel caso di “I’m in love with Kurt (but i really like Giorgio Moroder” oppure di Synth Disco Legend”) che prende in prestito le atmosfere degli ultimi Air. Caleidoscopi lisergici di fine 60s in “I met Chaplin’s grandaughter” e nella auto esplicativa “I’m in love with Shangri-Las”. Suoni compressi, estranianti, come se gli strumenti uscissero da una valigia troppo colma e tu tentassi di farceli stare tutti, invano. Album molto affascinante, un chewingum con l’acido dentro. Consigliato.

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La recensione Meat Is Moroder di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-03-11 00:00:00

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