Soerba 1996 beside 2002 2002 - Pop, Elettronica

1996 beside 2002 precedente precedente

Può, un album che raccoglie b-sides, rivelarsi più interessante di un lavoro discografico concepito sin dall’inizio come album vero e proprio? La risposta è affermativa nel caso dei Soerba, che hanno deciso di raccogliere 15 tracce - quasi tutte già edite ma soltanto come b-sides dei singoli - dei due lavori precedenti. Dopo il buon esordio di “Playback”, disco del 1998, era arrivato il deludente “La vittoria dei cattivi”, nel 2001, dove Luca Urbani e Gabriele D’Amora mostravano evidenti segni di stasi creativa.

Ora si ripresentano al pubblico raccogliendo il ‘the rest’ delle loro canzoni, rese note, cioè, ai soli veri estimatori della band, di quelli che acquistano i mini-cd proprio per i lati B. Una scelta rischiosa, questa di “1996 beside 2002”, soprattutto per una band che registra nella propria discografia soltanto un paio di album. Ed invece possiamo essere lieti di questa scelta, perché diversi spunti davvero interessanti giustificano l’acquisto del cd. Si parte benissimo, con “Oggi non ho fatto niente”, ben costruita, e soprattutto con “Un po’ d’aria”, caratterizzata da una carica elettronica dirompente e che vede la partecipazione di Lele Battista dei La Sintesi, compagni di scuderia Mescal. “1996 beside 2002” ripercorre a ritroso la storia dei Soerba, ordinando le tracce dal 2002 al 1996, salvo il quartetto di brani finali, dai titoli improbabili (“50ab001”, “50ab004”, ecc.).

Lo stile vocale di Luca Urbani è quello di sempre: nenie infinite sulla scia del Battiato del periodo pop, che raccontano di sentimenti, di sogni, di sesso, di follie allucinanti, di droghe sintetiche. E’ presente anche “I am happy”, la song che ha regalato la popolarità alla band, qui inserita in una ‘beach version’ - nel senso che viene eseguita proprio in stile spiaggia, con chitarra acustica e coro di persone allegre e divertite. Irresistibile la ritmica di “Disco rigido”, lieve e cupa l’atmosfera di “Altrove”, cadenza ossessiva e timbro vocale più alto in “Perenni”, sonorità eighties in “Realmente felice” e “L’ultima cena”, grazie al supporto di Morgan dei Bluvertigo.

Insieme, episodi molto piacevoli, decisamente più di quanto abbiamo ascoltato nel precedente “La vittoria dei cattivi”, E, confrontati gli ultimi due album del gruppo, verrebbe da consigliare allo stesso duo di valutare bene la scelta dei 'lati A' e 'lati B' e quindi dei brani che andranno a comporre l’album vero e proprio.

Per ora, il confronto lo vince nettamente il disco di b-sides.

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La recensione 1996 beside 2002 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2003-02-13 00:00:00

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