Atlantic Tides Old Whale 2013 - Rock, Alternativo

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Un EP perfetto per chi ha nostalgia dell’emo/screamo-core dei primi anni zero

Il secondo EP degli Atlantic Tides ha un non so che di nostalgico. Quasi come se la vecchia balena ripresa nel titolo avesse compiuto un lungo viaggio, dalle coste californiane sino a quelle britanniche, rievocando con esso ricordi di una gioventù vissuta nei primi anni zero e travolta dall’ultima ondata emo/screamo-core. Gli anni nei quali “Juneau” dei Funeral For A Friend era un must in ogni compilation e non si poteva proprio resistere all’urgente bisogno di urlare a squarciagola il ritornello di “What It Is To Burn” dei Finch. Per coloro che si riconoscono in questi momenti, “Old Whale” sarà come un tuffo nel passato.

Cinque brani costruiti in maniera intelligente dove melodie ed aggressività sonora trovano il giusto equilibrio. I riferimenti più chiari sono quelli sopracitati, aggiungeteci l’impronta degli Alexisonfire nelle efficaci parti di chitarra ed il quadro è completo. Anche se arrivati con leggero ritardo gli Atlantic Tides riescono a farsi apprezzare grazie a pezzi come “Diary” e “Ribbons” che nulla hanno da invidiare a quelli proposti da giovani realtà che ci vengono propinate con regolarità dai territori d’oltremanica (tipo gli Young Guns per fare un nome a caso).

“Old Whale” può essere visto come un EP per nostalgici e su questo non ci piove. Il lavoro del quartetto però è valido e non è escluso che in futuro possano tornare a farsi sentire con un linguaggio un po’ più personale.

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La recensione Old Whale di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-01-27 00:00:00

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