Hydro Gates demo 1999 - Rock, Noise

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Si autodefiniscono "una delle band più originali del nuovo panorama rock" (???) e proseguono: "una sezione ritmica eclettica [...] contribuisce a sconvolgere gli schemi codificati dell'attuale scena musicale" (???). Ti aspetteresti l'Apocalisse prima fatta spartito e poi stuprata. Qualcosa da strapparsi le orecchie per sperare di salvarsi. E invece. Infili il nastro, chiudi gli occhi, spingi play e ci trovi semplicemente gli Hydro-gates, quartetto da Bergamo. Ne più ne meno che uno qualsiasi dei mille gruppi spacca-pentagramma sparso qua e là nelle cantine nazionali. Dunque. E' chiaro fin dalle note stampa (spocchiosetti eh?), che gli Hydro-gates vogliono innalzare questo ipotetico muro tra loro e tutto il resto del mondo (che se ne sta rigorosamente fuori). E allora non resta che lasciarlo lì, quel muro, a far bella mostra di sé, e girarci attorno per vedere cosa c'è (se c'è) eventualmente dietro (e dentro). Noise cupo. Senza via di fuga. Azzardei anche un pizzico di post-grunge, se non suonasse già di per sé ridicola come definizione (più che altro nel senso di attitudine al binomio melodia dolente + voce alterata). Il suono è tutto sommato buono, costruito e compatto. Le canzoni si susseguono senza eccessivi picchi ma anche senza disdicevoli cadute. Però al termine dei 6 pezzi (in inglese) all'ascoltatore resta come un fastidio di fondo, un bisogno non soddisfatto, un sapore amaro in bocca (a voler esagerare i toni). Qualcosa che manca vistosamente anche se non riesci a capire cos'è, qualcosa che non fa apprezzare pienamente l'insieme. Forse è il cantato. Perché se è vero che la voce si fonde bene con il tessuto sonoro, allo stesso tempo le parole vi si perdono indistintamente (però è di certo a causa di "una perversione vocale esaltata dall'uso distorto delle chitarre che ne garantisce l'unicità e ne amplifica gli esiti stranianti"...(??!!)). Forse è il genere "ostinatamente ostico", che li porta alla lunga a mordersi la coda. O forse è solo l'arroganza delle note stampa. Non so. L'unica cosa certa è che gli Hydro-gates non sono "una delle band più originali... etc, etc, etc". Però suonare lo sanno fare, a tratti, anche bene.

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La recensione demo di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 1998-12-19 00:00:00

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