JURO JURO 2013 - Rock, Pop, New-Wave

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Pop-wave e indie rock fin troppo familiari per un esordio intossicato dall’eccessivo citazionismo e da incontenibili fregole revivalistiche.

“Jenny you are over” – la prima traccia – quasi ti sembra di conoscerla da sempre, di averla divorata in loop in chissà quale vita precedente, per quella sua piacevole ibridazione tra sonorità new wave e cupa radiofonia che sembra uscita dritta dritta da una demo dei White Lies (sensazione ribadita, peraltro, anche da “Red yes”). Ecco, a fine giro di giostra, è proprio l’eccessiva familiarità di certe partiture ad intossicare il debutto di questa giovane band di Latina che sembra (auto)limitarsi al sistematico bombardamento dei collaudatissimi schemi new wave con massicce dosi di british pop e indie-rock a stelle & strisce.

E così, tra lampi accecanti di citazionismo e incontenibili fregole revivalistiche, vi ritroverete come per magia a riscoprire i primissimi Cure sugli accordi di “Tomorrows” o a rivalutare i Marion attraverso le frenesie pop di “In your pants”; le piroette strokesiane di “Oh oh how are you” e le malinconie morrisseyane di “Ohio.com” vi ricorderanno invece i bei tempi andati, mentre il fugace amplesso tra gli Arcade Fire e i Pixies, consumato sulle note di “Marriott” e “Toulouse Lautrec”, vi farà provvidenzialmente dimenticare lo stato confusionale dei brani restanti.

Un debutto fin troppo precipitoso dove, ahimè, l’incondizionata devozione a siffatti padri putativi è al tempo stesso croce e delizia dell’intera proposta.

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La recensione JURO di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-01-09 00:00:00

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