SybiAnn Spore 2013 - Psichedelia, Elettronica, Afro-beat

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Ricco di tutte le cose che non t'aspetti

Occhio a non gettare una rapida occhiata a questo album o potreste confondervi. Messo lì così infatti potrebbe darvi l'impressione dell'ennesimo efficace lavoro intorno al concetto di nu e italo disco, omaggio alla nostra grande tradizione rispolverata dai vari Ajello, Rodion, Bottin, Tempelhof e compagnia. Invece questo album dei Sybiann va osservato in filigrana per scoprire il grande lavoro compositivo svolto dai forlivesi sia nella stesura dei brani che nella scelta dei suoni. Prendiamo l'apertura, “Pangea Ultima”: lo slo-mo con percussioni di prammatica è sporcato da questo ostinato metallico che pare un vecchio telefono lasciato lì a squillare; e quando entra il tema su un imprecisato metallofono (è un glockenspiel?) si è capito che l'osservazione in filigrana ne vale la pena. Se infatti la successiva “Vortice” non impressiona altrettanto, è con la sonnolenta “Implicity” che si conferma la caratura dei nostri: un vorticoso ostinato elettronico screziato da un suono di chitarra che sembra rimandare ad una vita da colonia extra-mondo. La title track continua su quell'atmosfera con un richiamo musicale per alieni prima dell'ingresso di una tastiera a metà fra Giorgio Moroder e Carpenter, quel suono di synth ottanteggiante tanto caro anche ai francesi (vedi alle voci opposte e concordi Sébastien Tellier e Black Devil Disco Club). “Gyilli Drugs” punta invece lo sguardo verso l'abrasività di certe prime cose Micronauts o Planetary Assault Systems prima di virare prima con il basso verso una proto-house (mai così di moda in questi ultimi mesi) e poi con le percussioni verso zone circa Human League (!). “Sambarama” è più quello che promette, ovvero un gioiellino fra groove samba, chitarre e mantra psichedelico come i Chemical Brothers più sperimentali; “Cosmic Favela” chiude con il giusto avvolgente take nu disco potenziato ancora dalla voce.

Se ad una traccia ha messo mano con un suo remix (presente solo nella versione cd) anche Daniele Baldelli, un motivo ci sarà.

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La recensione Spore di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-12-19 00:00:00

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