Nel 2007 c'era “Novenovembre”, il primo singolo del primo album dei Nadàr Solo. Nel 2013 c'è la sera del nove novembre allo Spazio 211 di Torino, c'è #Novenovembre. Che cosa è successo in sei anni, oltre all'avvento dell'hashtag? È successo che i Nadàr Solo sono cresciuti, stanno crescendo e la musica con loro. È successo che hanno fatto altri due album, collaborato con gente di un certo livello, si sono guadagnati una credibilità live. E poi è successo che la sera del nove novembre 2013 si sono goduti una bella festa nella loro città, a coronamento di un anno fortunato. Con tanta gente, perché sennò che festa è. E insieme ai festeggiati, sul palco, un po' di amici: Levante, che “ha maneggiato alcolici per tutta l'estate”, giustamente si unisce per intonare quel puntuale resoconto dell'hangover in forma di ballad che è “La ballata del giorno dopo”, mentre Marco Di Brino dei BOT ci mette il sax nella nervosa “5 secondi”. Non vorrei sembrare troppo peace&love, ma mi sembra una bella fotografia di una città che ha voglia di unire le energie, scambiarsi le idee, creare una “scena”. Una fotografia ben a fuoco, il ricordo di una serata riuscita, insieme a un gruppo che ha le canzoni, la grinta, l'intelligenza, e a un pubblico partecipe e contento. Qualcos'altro da chiedere a un disco live? Direi di no.
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