Swallow my pride Anteprima Album 2013 - Stoner, Indie, Grunge

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Tre brani in cui c’è troppa emulazione e poca identità

Tre brani che sono una scossa fulminante lungo la schiena. Tre brani che vogliono spaccare ogni cosa incontrino lungo il proprio cammino. Tre brani che però non trovano la propria dimensione e potrebbero essere cover di qualunque gruppo grunge di Seattle, quel grunge ruvido e potente, ormai poco originale. Tutti e tre i brani sono intensi fino alle viscere, è vero, urlano, sono suonati al massimo, tra chitarre stridenti e una batteria inarrestabile ad accompagnare quella voce che non smette di gridare, sono uno sfogo violento, ma rimangono troppo anonimi.
Quello che voglio dire è che la formazione e i gusti personali sono importantissimi, ma non predominanti quando si vuole fare un disco. Bisogna tirar fuori qualcosa di sé ed io sono sicura che gli Swallow my pride abbiano molto da dire, ma non devono cedere alla facilità dell’emulazione. Già il nome della band è un elogio dei Green River, di un brano storico “coverizzato” anche dai Soundgarden. E va bene l’ammirazione per un pezzo di storia, ma quando è apparso, il grunge di Seattle era una novità e aveva un significato ben preciso. Erano altri tempi e altre situazioni. Oggi imitarlo può essere solo il punto di partenza prima di prendere la propria strada, solo un esercizio per valutare le proprie capacità. Io mi auguro che gli Swallow my pride trovino la propria dimensione e la propria identità nei prossimi lavori per non restare semplici anonimi imitatori.

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La recensione Anteprima Album di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-06-04 00:00:00

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