push_against_new_fakes Any Color You Can't See 2013 - Elettronica

Any Color You Can't See precedente precedente

Minimal Tech dalla Lombardia via Nashville

La minimal tech non ha mai attecchito in un terreno solare come l'Italia, forse abbiamo un clima più per la trap e la moombathon, va a sapere. I ritmi freddi e puntinati funzionano bene da colonna sonora per i paesaggi austriaci (Bernhard Fleischmann), tedeschi (Isan, Morr Music) o magari nei grigi cieli d'Albione (Four Tet). Per fortuna abbiamo la Pianura Padana, quella landa nebbiosa che riesce a fungere da spettrale landscape per questa musica così eterea. E il buon "Any Colour Yuo Can't See" di Push Against New Fakes - al secolo Michele Panf Mantovani - è qui a dimostrarcelo.

Quarantacinque minuti di electro e di glitch minimale con momenti davvero interessanti. Prendete "Headlights", una partita a ping pong tra Hyperdub e Warp. C'è il momento ambient di "Signals", impreziosito da un pianoforte ben calibrato, o l'ottima "Something Red", techno matura nel segno di John Hopkins. 

E' album omogeneo e strutturato con gran gusto. Ascoltando il disco, infatti, vengono in mente scorci elettronici propri degli utlimi Radiohead (il disco di remix di "TKOL RMX 1234567" su tutti) forse per una condivisa malinconia nelle scelte stilistiche di suoni ed arrangiamenti. Un'elttronica melodica, fredda, mai noiosa. Una bella prova. Sono curioso di sentire cosa sapranno produrre in futuro.

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La recensione Any Color You Can't See di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-03-11 00:00:00

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