M!R!M Heaven 2013 - Psichedelia, Noise, Dark

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Rumore e turbolenze, piogge acide e nebbie fitte, nembi temporaleschi e una caduta in picchiata dal Paradiso all'Inferno

Nel “Paradiso perduto” di John Milton, Satana è una figura eroica, intellettualmente vivace, incapace di usare la sua fervida intelligenza per adottare un’ottica morale, finendo per andare incontro a una profonda decadenza. Come l’angelo caduto, Iacopo Bertelli vive in un “Heaven” che nello scorrere della musica si inabissa sempre di più, prendendo i contorni di un incubo psichedelico, e svela tutti i mostri e i fantasmi dell’uomo dietro il musicista.

Una linea di inquietudine attraversa il lavoro di Bertelli, titolare della sigla M!R!M, che compone, registra e produce il disco, quasi a riconferma di quanto soggettiva sia la ricerca che il progetto ha intrapreso. Perché prima i M!R!M erano in due, mentre adesso l’anima del solo Bertelli abita il primo LP, un mondo allucinato, acido, con l’asse piantato nella scuola sintetica e minimale dei Suicide, con il senso della circolarità dei Joy Division, i timbri no-wave tonici e con un tocco cosmico.
M!R!M ti spinge in un bianco e nero fortemente contrastato, dove si alternano synth dilatati (“Liebe machen”) e ritmiche quadrate electro-punk (“Sodoma”), reverberi come nebbia fitta (“Dead inside”), bassi asciutti e sferraglianti e turbolenze di rumore (“Acid dreams”).
La voce è parte di questi nembi fitti e temporaleschi, anche nell’unica collaborazione del disco – Nathalie Bruno dei Phosphor, che in “Lizards” salmodia un canto monocorde e tanto distaccato da sembrare meccanico. Quasi volesse sempre annebbiarci, Bertelli la accompagna a una base ansiogena di ambient elettronico, rendendo questa voce per contrasto più umana dell’umano.

Un viaggio dal Paradiso all’Inferno, di un nichilismo tanto sentito da essere tangibile. Si esce feriti dall’ascolto di questo disco, come se la decadenza di questo angelo del rumore ci cascasse tutta addosso. La capacità di creare una tale empatia è un dono e una responsabilità che solo le anime forti possono gestire.

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La recensione Heaven di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-12-30 00:00:00

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