Thee Mutandas Son of a Bitch 2013 - Punk, Indie, Alternativo

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Due ragazzotti in mutande, chitarra e batteria. Casino puro, demenza e fuzzettoni a testa bassa.

Non credo ci sia bisogno di spendere troppe parole su questo bel dischetto, non avrebbe alcun senso. I Thee Mutandas (la Thee potrebbe essere un omaggio ai Thee oh Sees? chi lo sa) sono due ragazzotti in mutande, chitarra e batteria, voci stonate, sbiascicanti, sgangherate e inopportune. Cantano in inglese, cantano punk, cantano londinese, suonano americano. I 13 pezzi, si, ben 13, del loro disco "Son of a Bitch" sono casino puro, demenza e fuzzettoni a testa bassa. La batteria minimale regge il discorso piuttosto bene, se avessi i capelli lunghi li scuoterei doverosamente.

27 minuti veloci veloci, tra titoli improbabili "asganaway" e "no trip for cats" e testi improbabili come il mantra "chicken in the kitchen" mi viene voglia di uno shottino ad ogni traccia che è passata. In "my girl-friend", il singolo, si concedono addirittura un indie/brit pop vagamente ironico. Comunque memorabile il videoclip della stessa con un un culo degno di nota che corre in primo piano per tutta la canzone. Il live di sicuro sarà più o meno così, punk, stupidate, birre che volano e poghi dove perdi le scarpe.

Li vedrei nella soundtack di Viva la Bam, quel programma spin off di "Jackass" con Bam Margera. Per intenderci.

 

 

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La recensione Son of a Bitch di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-04-14 00:00:00

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