Pacha Mama Intro (ep) 2001 - Rock, Funk

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Sono loro, gli ‘ubriachi in equilibrio’: ubriachi di funky, ubriachi di crossover, ubriachi generosi. Questo demo di 7 tracce si beve in un unico, energico sorso bruciante, e lascia il segno. Un segno rosso vivo, come la cover del packaging, un segno esaltante.

Le influenze - dichiarate e straevidenti - dei mostri sacri Red Hot Chili Peppers sono palesi fin dal primo secondo. Ma, se anche l’allievo non supera il maestro, merita però un bel ‘8’ e un ‘10’ in condotta per aver saputo mescolare con inventiva e freschezza mille altre influenze che ci portano a navigare nei territori pop e hip hop, urbani, metropolitani, con landscapes fatti di tag, variopinti murales spray, e poi patchwork di arredamento stradale e di interni, asfalti e plastiche, antenne e vetri. Sobborghi di cinture metropolitane e hinterland, fatti di durezza ma anche di inaspettate bellezze e focose creatività.

La musica: slapping-bass, groove alla massima potenza del drumming tutto rullante secchissimo (che ricorda i BioHazard, almeno per la equalizzazione), chitarre che si arrampicano su solide ancorché arzigogolate costruzioni ritmiche. Si respirano poi note funk e crossover, e si fa notare anche una voce con un certo carattere, molto ben impostata, che sa interpretare i testi in maniera coinvolta e coinvolgente.

Testi in italiano, con un pizzico di spezie spagnole (anche nelle chitarre), e qualche boccone in salsa stile anglo. Parole tutte in sequenza, virgola dopo virgola, ogni parola un’idea. Quindi, dono di sintesi - che è essenziale in questo genere musicale - che per fortuna non diventa mai ‘slogan’.

Sintetici anche noi critici, quindi chiudiamo dicendovi: ascolto e adrenalina garantiti!

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La recensione Intro (ep) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2003-03-25 00:00:00

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