Mahoney Warez Valley MWV 2013 - New-Wave, Indie, Grunge

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Una resa sonora catastrofica e alcuni buoni propositi (tra new wave e grunge) maldestramente orchestrati penalizzano oltremodo questo EP di debutto.

Con appena un anno di rodaggio sul groppone i veneti Mahoney Warez Valley pubblicano il loro omonimo EP d’esordio, e lo fanno all’insegna dell’approssimazione più assoluta, fonica e creativa. Un’eccessiva foga di consegnare il compito – quella della band di Montebelluna – che, per quanto figlia dell’urgenza comunicativa (punk?), finisce per travolgere qualsiasi regola di grammatica musicale: da una parte l’irritante qualità della registrazione, che annichilisce comprensibilità lirica e impennate strumentali, dall’altra un assemblaggio piuttosto confusionario dei brani (e a monte delle idee) che poco rivela se non una devozione – maldestramente palesata – verso una certa cupezza musicale trans-genere: si parte con gli anni ’70 blacksabbathiani di “Damascus shines” e si prosegue con i semi-acustici decadentismi new wave (quasi neofolk) di “Better days”, poi ancora con la lugubre elettricità stile Bauhaus di “Last breath” fino alle indie-grungerie di rinterzo di “Heartless // Mindless” e “DMO”.
Qualche buona intuizione, singolarmente sparsa qua e là, non riesce a smussare la strabordante istintività di fondo e la frontalità di primo pelo che penalizzano quest’autoproduzione.

 

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La recensione MWV di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-04-01 00:00:00

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