NOVALISI Per Versi Soli 2012 - Rock, Alternativo, Emo

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Emo, post rock ed episodi più dolci, dieci brani che smembrano il concetto di malinconia

“Per Versi Soli” è un album del 2012 ma, per chissà quale strano motivo, me lo ritrovo sotto mano a distanza di due anni buoni. Sono comunque in tempo per depennarlo dalla lista dei miei ascolti o per aggiungerlo di buon grado ed apprezzarlo.

“Aemme” è ignorante, con le corde grezze e ruvide, la batteria che si snoda in vari cambi ritmici e inaspettati archi a smorzare l’atmosfera, creando un bel contrasto con il mood duro generale. “The clocks” è lo scorrere del tempo che non ci lascia in pace, quello dilatato e scandito ossessivamente, echi shoegaze che si affacciano freddi e malinconici, rimpiazzati ben presto da un’attitudine emo, mentre “Il soffitto da qui” gioca sul contrasto fra le liriche dolci e i momenti di improvvise ruvidezze rock che scuotono le spalle. Le acque si calmano con “Quello che rimane”, le cose lasciate alla rinfusa, gli anni bui che passano e le aspettative verso un risveglio privo di malinconia che si stendono su spettri sonori delicati e accordi leggeri. “Sbagli” si tinge di elettronica, seguita da “La Speranza” e i suoi arpeggi singhiozzanti e il sound introspettivo, e la sincerità di Novalisi si sente in tutti i brani, in quelli più cadenzati che virano verso un certo alternative rock (“Surf su sangue”) o in quelli più scuri e cavernosi (la post-rock “Neranima). “Stile”, con i suoi fiati che si legano al climax di chitarre e la più elettronica e sconnessa “Noi” chiudono il lotto.

Ogni episodio di questo disco appare come un capitolo a sé stante, legato però al precedente e al successivo dal concetto della malinconia, percorso e smembrato qui in tutti e dieci i brani che compongono questo lavoro; i continui cambi sonori che spaziano fra l’emo, il post rock e le distese più dolci e intimiste colorate dagli archi e dai fiati risultano fatte bene e con sentimento e l'ascolto è piacevole, i pezzi riescono ad entrare bene sotto pelle, se ascoltati con attenzione, e comunicano stati d'animo reali, creando empatia con l'ascoltatore. Sono perciò in tempo per aggiungere “Per Versi soli” alla lista dei miei ascolti ed apprezzarlo. Bravi.

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La recensione Per Versi Soli di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-05-28 00:00:00

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