Roberto Durkovic/Gianluca Gabriele Tra i mirtilli e le ortiche 2014 - Cantautoriale

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Echi di world music in un best of rivisitato

Lei entra nel camerino, si spoglia, si infila il primo capo, tira la tenda e ti fissa interrogativa. Tu la guardi attonito, poi arriva la domanda: “Come sto?”. Vorresti dirle che è bella così come era entrata ma, per quanto romantico, non è quello che si aspetta. Lei vuole sapere come quel capo le sta addosso, se la valorizza, se fa emergere qualche difetto. E allora scendi dalle nuvolette e torni pratico.

Lo stesso accade per quest’opera. Le canzoni sono già edite, otto a firma di Roberto Durkovic mentre la finale “A Me Mi Piace Vivere Alla Grande” è una  cover del brano che Franco Fanigliulo portò a Sanremo nel 1979 già presenti precedenti lavori presentati sia a nome Roberto Durkovic  che Roberto Durkovic e i fantasisti del metrò.
Non ci sono stravolgimenti particolari per questa rilettura: si tratta sempre di un alternarsi tra musica etnica, prevalentemente di matrice balcanica/rom (non disdegnando incursioni nel latinoamericano), e cantautorato italiano tradizionale. Gli arrangiamenti restano abbastanza fedeli alla stesura originale ed il lavoro principale è stato soprattutto aggiungere ulteriori sfumature attraverso nuove collaborazioni ed incontri. Numerosi infatti sono i musicisti che si avvicendano durante le nove tracce affiancandosi alla stessa band che, pur con cambi di formazione, accompagna da anni Durkovic nelle sue tournée ed il cui sodalizio artistico nasce da un incontro fortuito sui vagoni della metropolitana milanese.

E allora, cos’è cambiato? Al posto del cantautore, alla voce principale c’è Gianluca Gabriele, interprete  proveniente dalle selezioni di Castrocaro 2012, dove si è qualificato secondo. Qualcosa cambia nell’interpretazione rispetto agli originali, portando alla linea vocale un diverso vibrato, una vocalità meno aspra ed una dizione con meno inflessioni regionali, ma seppur interessanti, non stravolgono di molto il canovaccio iniziale. Anzi, pur nella bravura tecnica dell’interprete, qualcuno potrebbe fianco preferire l’interpretazione originale, magari con qualche imprecisione ma più verace.
L’aspetto che più risalta invece è una produzione più attenta dal suono, con un suono misurato, ricco di sfumature e con una grande attenzione ai piccoli particolari.
Non so se questo sia il vestito migliore, ma di certo, entrando in una sala piena di ascoltatori, farà la sua figura, soprattutto per gli appassionati del genere.

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La recensione Tra i mirtilli e le ortiche di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-05-28 00:00:00

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