Paq pleiadi 2014 - Psichedelia, Etnico, Elettronica

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Space is the place, già lo sai

Per quanto riguarda la musica elettronica (ma se vuoi anche per il jazz, vedi il solito Sun Ra), che lo spazio sia il posto, non è mica una novità. Non lo è nemmeno per quelli che fanno la musica elettronica nella nostra benedetta mamma Riviera; altrimenti Daniele Baldelli non avrebbe fatto buona parte della sua folgorante carriera in un certo locale chiamato Cosmic, no? Quindi non stupisce che questa pubblicazione riminese giri tutta intorno a due concetti: quello cosmico appunto, messo in evidenza in tracce come “Eclipse”, lunga spiega astronomica in spagnolo intorno alle Pleiadi del titolo e in particolare alla stella Alcyone (nome caro al repertorio rave dai tempi dell'omonima droga celebrata nel capolavoro “Alcyon+on+on” degli Orbital); e quello di italo disco che ha attecchito e continuato a fiorire piuttosto efficacemente in Romagna così come nell'Emilia tutta (v. intervista a Dj Rocca).

In questo lavoro di Paq l'attitudine freefrom e psichedelica tipica del genere trova sfogo in tracce dai suoni alieni come “Y” (arricchita da salmodiante voce femminile, percussioni e rimandi acid), “Alcyone” e le successive “L” e “Pleiadi”; mentre il versante clubbistico rimane garantito da cose come l'irresistibile stop&go di “Pleiadiani” (ancora mandato in orbita da inquietanti distorsioni elettroniche e voci extraterrestri) o “Mambo Zambia” (l'Africa essendo l'altro polo geografico per tutta una serie di discorsi afrofuturistici e non solo) o ancora la lunga cavalcata di “Mercury”, già dal gusto più inglese nell'uso degli stab di sottofondo, degli arpeggi e del campione vocale. Grande prova di libertà comunicativa entro i confini di un genere destinato a durare.

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La recensione pleiadi di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-05-05 00:00:00

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