Officine Aurora In ritardo alla fine del mondo 2014 - Alternativo, Pop rock

In ritardo alla fine del mondo precedente precedente

Pop rock dalla forte carica che risulta però monocorde. Promosso ma con debito.

"In ritardo alla fine del mondo" è un disco dalla forte carica rock ("Pregiudizi per uomini freddi") e accenni di noise ("La novità", con il suo giro di basso ipnotico) che si infiltrano in qua e in là, ma ha anche un grosso difetto, per quanto presenti un sound convincente. Via via che si procede nell'ascolto di questi quasi cinquanta minuti, ci rendiamo conto che i brani si confondono inevitabilmente l'uno con l'altro, risultando monocorde, senza che emerga davvero qualcosa. È vero, le chitarre croccanti e grezze ("Lifting di un amore"), il basso gracchiante che sorregge tutto ("L'onda", "Misantropop"), creano un bel sound coeso e forte, ma senza che i vari pezzi si distinguano davvero fra di loro. La parte testuale, inoltre, non trova il suo spazio in maniera appropriata, rimanendo piuttosto in secondo piano per dare spazio ad assoli di chitarra elettrica ben riusciti, come in "Oltre le parti", che ricorda i The Killers di Hot Fuss, con la batteria che corre veloce e decisa, o ancora "Elettroshock", che miscela al rock di base una punta di elettronica con i synth che fanno, timidamente, capolino. 

Il pop rock di Officine Aurora è ben fatto, senza grosse sbavature, in certi casi riesce a tirar fuori anche soluzioni catchy ("L'era dell'acquario"), e il sound generale non presenta mai momenti morti o spenti. D'altra parte, però, non riesco a perdonare del tutto il risultato finale, che somiglia troppo ad un'amalgama diluita. Promosso, ma con debito. 

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La recensione In ritardo alla fine del mondo di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-03-18 00:00:00

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