THUMBSUCKER Thumbsucker 2014 - Electro

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Un viaggio sintetico tra luci fortissime, sogni incompiuti e percorsi crepuscolari.

Il cielo non è un limite, ma uno spazio dove proiettarsi a occhi chiusi mentre si ascolta certa musica: quando parte “Sea #4” io sono lì, nell’azzurro lievemente velato di oggi, e sorseggio il gusto etereo e la chillwave che salgono come bollicine da sintetizzatori e drum machine, i contorni si dilatano, alzo il volume, e lascio che l’elettronica mi trovi facile preda. Più densa ed eighties “Frank”, sempre giocata sulle tastiere e il clap your hands beat ma più terrena, mi porta giù e mi spinge a gesti meccanici, a scatti sotto le strobo, a invitarti a ballare sul posto, con gli sguardi, seguendo i nostri rituali di corteggiamento quando sparisce il ritmo e resta una lunga nuvola di suoni celesti.

“Salemma” ha il sapore di una notte epica, procede trip hop cedendo ad aperture da cattedrale gotica, “Know Yr Self” è una chiusura fredda, profondamente nostalgica e new wave, ed è come se le prime due tracce celebrassero il dreamy side e le ultime due lo spleen, comunque il cielo anche se in momenti diversi, con stati d’animo diversi, sempre a occhi chiusi.

L’omonimo ep di Thumbsucker è un viaggio sintetico tra luci fortissime, sogni incompiuti e percorsi crepuscolari, intenso e sospeso in uno spazio che si fa limpido, trascinante o oscuro, ma sempre distante e in qualche modo irreale: che sia il cielo, o una stanza, o soltanto un pensiero così vivo da cancellare tutto il resto, la musica ci porta là, per trovarci facile preda.

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La recensione Thumbsucker di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-06-26 00:00:00

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