macs inghio per la strada 2014 - Rock'n'roll, Rock

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Un disco onesto, tra baule dei ricordi, ballad e distorsori

Lo sdoganamento dei novanta di questo ultimo periodo, per chi in quegli anni c’era in Italia e non ha perso per strada la memoria, sa un po’ di strano. Il revisionismo di una certa parte dell’intellighenzia ci vorrebbe credere che in quegli anni si ascoltavano solo grunge, i Van Pelt, i Dinosaur Jr., Guided by Voices e compari quando, in realtà, sopratutto se abitavi in provincia, se avevi ascoltato anche solo un paio di questi gruppi potevi ritenerti un privilegiato (o un diverso). Se poi addirittura suonavi, il concetto di scena alternativa italiana stava ancora nascendo, la realtà di tutti i giorni era fatta di spruzzate di metal, un po’ di neo-punk, e tanto hard rock d’acqua dolce di gruppi locali, vena poi persosi nei vari rivoli di Ligabue e definitivamente morta con la fine de Le Vibrazioni.

Portare quei suoni e quell’attitudine al giorno odierno entrando a gamba tesa anche nella “scena” cantautorale (“i cantautori su Facebook non si contano più” da “È così facile”), è il tentativo dell’album di debutto di Macs Inghio. Le canzoni presentate funzionano, restano in testa, forse anche grazie all’uso di strutture consolidate che permettono di concentrarsi sulle piccole storie tratteggiate. Ci sono, evidenti, dei singoli potenziali, ma le singole tracce non scendono mai a livello di riempitivo. La band di supporto funziona (formata da musicisti della scena torinese, come per esempio Alessio Sanfilippo dei Nadàr Solo), la registrazione è precisa ed anche il mix è professionale, anche se i suoni restano fermi al massimo a una decina d’anni fa . Qualche piccola increspatura c’è, inutile nascondersi, come quando si vuole evitare ad ogni costo la strada del pop (qualcuno ha detto Negramaro?) cercando soluzioni un po’ artefatte che, comunque, nel corso degli ascolti si dimenticano così come sono entrate. Un disco onesto, per chi non guarda troppo al vestito, alle mode e al trucco.

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La recensione per la strada di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-10-04 00:00:00

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