Next Point America 2014 - Rock, Indie, Alternativo

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L'America del rock genuino e sanguigno

Avete presente il cinismo? Il fare disilluso e l'ironizzare su tutto, andare al concerto di Miley Cyrus per vincere facile la gara di buon gusto, rivalutare discutibili fenomeni culturali e svalutare buoni sentimenti, empatie, sincere nostalgie e alti ideali? Ecco, ci sono generi musicali che si sposano perfettamente a tutto questo disincanto, e poi c'è il rock.

Più precisamente, il rock come lo intendono gruppi tipo i Next Point: quello che non ha paura di mostrarsi schietto e puro, che non teme cuore, muscoli e vene scoperti. Quello dove un po' d'ironia c'è anche – per esempio in “Emicrania” e “Dentidoro” - ma non è di quella “cool”, dove si parla di campi di grano, pomeriggi di cento estati fa, fabbri, emigranti e altalene, mentre le chitarre e le batterie pestano su un classicissimo rock dai contorni stoner e garage, che convince ora più – la già citata “Emicrania”, davvero una buona partenza, la vena un po' cantautorale di “La morte del fabbro”, la leggera psichedelia di “Tra le nuvole di Bangkok” - ora meno – non riescono a sfuggire alla retorica “Matiz Cabriolet” e “L'altalena blu” - e che è sempre impregnato di sincerità e di quel sentimento ai confini del tamarro che, se siete i cinici di cui sopra, potrebbe causarvi una reazione allergica, fate attenzione.

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La recensione America di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-06-26 00:00:00

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