Crevice Aspetto nel fuoco 2014 - Rock, Alternativo

Aspetto nel fuoco precedente precedente

Disco fuori tempo massimo, hard rock anni 90

Gli anni '90 del rock alternativo, del rock italiano alternativo, hanno parcheggiato la loro pesante eredità dentro questo disco. Vocalizzi, schitarrate, testi arzigogolati per dire cose semplici. 11 pezzi lunghissimi, anche quando sono corti. Non passano mai. I Crevice suonano bene, regalano bei momenti quando pestano duro, quando sfiorano il metal ("Fuori dal mondo", "Ombre in fiamme") ma poi si adagiano su un hard rock  sentito talmente tante volte che nemmeno un esame del dna saprebbe riconoscerne il padre. La tecnica c'è, le idee latitano ed un aggiornamento degli ascolti privati non farebbe male. Oppure, se proprio si vuol fare del revivalismo, allora che sia filologico e radicale, non all'acqua di rose. Della serie: se vuoi fare il metal, fallo davvero.

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La recensione Aspetto nel fuoco di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-07-04 00:00:00

COMMENTI (1)

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  • Actress 10 anni fa Rispondi

    L'altra faccia della medaglia:"Sono materia pronta per esplodere, aspetto il mio momento nella calma del silenzio”. Le parole scivolano sulle note e penetrano nell'anima direzionandola in un viaggio di profonda introspezione. Brividi. Vibrazioni. Energia. “Aspetto nel fuoco” è il primo nuovo album dei Crevice; un cd che non può essere distrattamente sentito, deve essere attentamente ascoltato. A massimo volume, possibilmente. Echi, fantasmi, fiamme, giochi di luci e ombre, immagini illusorie, sogni ed incubi.
    Dimenticate i canonici testi che raccontano di quanto possa essere crudele il mondo o di quanto ingiusta la politica. Non è un narratore esterno che elenca i disagi dell'essere umano; è la coscienza stessa che si rivela, mostrando le ferite e le cicatrici che il mondo dall'altra parte dello specchio infligge al nostro “io” più intimo. Ogni traccia è un susseguirsi di ardue salite e aspre discese suggerite dalla poesia dei testi e dalla potenza della musica. Abbandonatevi fra le pietre, perdetevi “Fuori dal mondo”, perite nelle paludi, ridestatevi sulla “Sabbia”, fate i conti con gli spettri, il sole, la pioggia e la neve, poi, tornate a casa.