One Dimensional Man (ODM)
1000 doses of love! 2000 - Rock, Noise, Blues

1000 doses of love!

Non so quanti di voi abbiano già sentito parlare di questo gruppo veneziano, ma è certo che se amate il rock 'radicale' (ma anche se siete fanatici del drum 'n' bass), non potete lasciarvi sfuggire questa proposta. Il sottoscritto non avrebbe mai immaginato che lo Stivale potesse partorire una band che suonasse come gli One Dimensional Man: un sound tetro, cavernoso, metallico (non metallaro!), quasi a rappresentare il perfetto incrocio sonoro tra gli Stooges e i Pussy Galore, senza dimenticare i Birthday Party e tutta la lezione del punk ('n' roll).

Già l'omonimo esordio di due anni fa era fulminante, almeno quanto i loro live, che, dicono, siano assolutamente inenarrabili per l'impatto fisico che generano. Un po' come descrivere i suoni contenuti negli oltre 35' di questa seconda prova discografica che ricalca le caratteristiche del primo album senza perdere in energia, vista la carica entropica in esso contenuta. Così il caos generato in 1000 doses of love! è musica (?!) per le nostre orecchie: una chitarra (e un basso) sferragliante che non trova attimi di tregua, mentre la 'bocca' di Pierpaolo Capovilla trita parole e rumori come un indemoniato. Semplicemente un 'vortice sonoro' che comincia al rallentatore (si fa per dire) con la title-track e raggiunge velocità da capogiro con "Annalisa", passando per "Drink the poison", un rock 'n' roll che fa il verso a Elvis, ma è molto più 'malato' dello stesso Presley del '77.

Tutto il resto è noise in salse variegate: "You and me" ha un ritmo febbricitante, "Louis" è una lenta discesa negli Inferi, mentre "Little baby" è puro delirio claustrofobico. "America" è la chiosa finale di un album 'pesante': per le classifiche di fine anno, per i nostri ascolti, ma soprattutto perché conferma piacevolissima di una formazione da tenere d'occhio e seguire passo dopo passo.

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