Tito Esposito Estro ci Vorrà 2014 - Cantautoriale, Reggae, Blues

Estro ci Vorrà precedente precedente

Bella voce da busker, ma mancano i pezzi e gli arrangiamenti sono bruttarelli: meglio aspettare prima di autoproclamarsi "il nuovo Ivano Fossati"

Tito Esposito è un busker, o almeno ha diverse qualità tipiche del busker: una voce calda, sicura, ben impostata, e quel bel suono di chitarra acustica di chi é abituato a farsi ascoltare senza amplificazione nelle piazze. In Piazza IV Novembre a Perugia, ad esempio, dove il cantautore campano vive da anni.

Questo primo lavoro da solista di Esposito, però, non suona come un disco da busker, e paradossalmente sarebbe stato meglio se l'avesse fatto: produzione che più datata è dura immaginarsela, inopportuni assoli di sax e tappetoni di tastiera ovunque, batteria elettronica o comunque che suona come tale, arrangiamenti reggae roots che col verso libero usato da Tito c'entrano come i cavoli a merenda. 

Il tutto su pezzi che invece si rifanno alla tradizione cantautorale di De Gregori (“Toccami destino”) e Dalla (“Luna blues”), ovviamente con un prevedibile scarto qualitativo; che si fa ampio nel caso di alcuni testi (“chiudo la porta deposito pensieri denutriti / nella mia testa un cocomero coabitato”) e di quasi tutte le melodie, praticamente mai ficcanti con l'eccezione forse del ritornello de “I prati di Artemide”.

“Una sorta di nuovo Fossati che tanto mancava alla scena cantautorale italiana”, si definisce (o si fa definire) Tito Esposito nella sua bio: no, decisamente non ha dalla sua la modestia tipica dei busker. E nemmeno il contatto con la realtà.

---
La recensione Estro ci Vorrà di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-09-01 00:00:00

COMMENTI

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia