In "URU" si mischiano sapienza compositiva e spensieratezza adolescenziale con un risultato davvero interessante.
Li avevamo lasciati con il loro esordio "Fuzzy Blue Balloon" ed eccoli ritornati con una seconda prova che merita attenzione: "URU" nuovo ep dei Push Button Gently, mischia sapienza compositiva e spensieratezza adolescenziale con un risultato davvero interessante.
I riff e i ritornelli di “Turnaround”, “Tarpit cock” e “You are You” liberano l'animo brit-pop/garage della band, con momenti in cui si è quasi convinti di ascoltare i Kasabianpiù che una band nostrana tanto è curato e maturo l'intreccio musicale. La breve durata delle tracce tuttavia sembra troncare i pezzi proprio nel momento in cui si entra in un contatto quasi intimo con le trame degli strumenti. Una deriva punk.
L'ep è inoltre costellato da brevi tracce strumentali, come l'intro "Liftoff", i due minuti scarsi di "Idyll" o l'outro “Houston”, che creano un ponte fra gli spigoli più grezzi dell'album; un diversivo interessante che probabilmente assumerebbe ancora più fascino se non vi fossero soste fra la traccia precedente e l'altra ma questo fungesse proprio da estensione delle stesse.
L'elettronica trova spazio nei momenti più evanescenti e post-rock dell'ep, senza assurgere mai a protagonista negli altri pezzi che rivelano una struttura pop piuttosto classica. I pattern della batteria sono uno dei pilastri che reggono "URU" e il rullante mixato 'in faccia' all'ascoltatore rimanda a scenari rock a cui non si è più tanto abituati.
La realtà è che, nonostante ripetuti tentativi, è davvero difficile trovare una traccia che annoi l'ascoltatore. "Uru" è senz'altro un'ottima seconda prova per i P.B.G.: un disco indie in grado di soddisfare anche i più spietati rockers nostrani e, perché no, trovare consensi anche oltre confine.
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La recensione URU Ep di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-05-08 00:00:00
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